ALCUNI CONSIGLI UTILI

PER LA MANUTENZIONE DEL TUO OROLOGIO
Togliere l’orologio (soprattutto se di valore…) quando si effettuano lavori che ne mettano a rischio l’integrità e il funzionamento.

Togliere l’orologio quando ci si lava senza tener conto delle ripetute campagne pubblicitarie operate dalle aziende produttrici che ne garantiscono l’assoluta impermeabilità. L’orologio, soprattutto se datato, è soggetto all’usura di alcuni elementi che potrebbe favorirne la penetrazione dell’acqua (corona, pulsanti, guarnizioni, fondello…). Un pizzico di attenzione in più potrà garantirne il funzionamento per un periodo molto più lungo ed evitare quindi dispendiose riparazioni.

QUALCHE CONSIGLIO UTILE AFFINCHÉ IL VOSTRO OROLOGIO FUNZIONI PERFETTAMENTE
MANUTENZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA

Come già precedentemente ribadito, verificare l’integrità di ogni componente esterno dell’orologio per evitare che polvere è umidità ne possano compromettere il funzionamento. Si consiglia di effettuare “il tagliando”, ossia la revisione almeno ogni 2/3 anni. Le ruote dentate, così come l’asse del bilanciere, le leve ed altri ingranaggi, lavorano in maniera ottimale solamente se opportunamente lubrificati. In caso contrario, oltre ad avere un malfunzionamento del meccanismo, si accentua il deterioramento dei perni e le conseguenti rotture meccaniche dell’orologio.

OROLOGIO DA PARETE

Procedimento:
1)   Appendere al muro ed accertarsi della perfetta posizione verticale.
2)   Caricare la macchina con l’apposita chiave.
3)   Attaccare il pendolo e muoverlo leggermente affinché inizi l’oscillazione.
4)  L’oscillazione costante del pendolo è determinante per il buon funzionamento dell’orologio. Il battito deve essere uniforme, in caso contrario è possibile regolare lo scappamento agendo sull’ancora. Questa operazione è consigliata solamente ai più esperti onde evitare il rischio di danneggiare l’orologio.
5)  Generalmente la macchina ha un’autonomia di 7 / 8 giorni, si consiglia pertanto di scegliere un giorno della settimana per caricarla, senza aspettare che si fermi per esaurimento della stessa. Se l’orologio è sprovvisto delle molle di carica ed è alimentato dai pesi, l’autonomia può variare, si consiglia quindi di eseguire l’operazione prima che i pesi arrivino in prossimità del fondo del mobile.
6)  Dopo il caricamento accertarsi sempre della regolare oscillazione del pendolo, un piccolo spostamento del mobile, anche impercettibile, può compromettere il corretto funzionamento dell’orologio.
7)   Per rimettere l’orologio girare lentamente la lancetta dei minuti in senso orario aspettando tutte le suonate.
8)   In prossimità delle 6 e delle 12 (circa 5 minuti prima) si avvertirà lo scatto della leva che sblocca la ruota della suoneria. È necessario accertarsi dell’avvenuta operazione per non pregiudicare il corretto funzionamento della macchina.
9)  Evitare tassativamente di girare la lancetta dei minuti in senso antiorario. (Se si dovesse verificare un disaccordo tra l’ora e il suono, ad es. le lancette indicano le ore 2 ed ha suonato le 5, si deve spostare la sfera delle ore su 5 ).

A volte può capitare che invece dell’ora suoni la mezza o viceversa; in tal caso girare la lancetta dei minuti velocemente in senso orario in modo da fargli perdere una suonata (omettere il punto 8), poi tornare a rimetterlo. Alcuni orologi moderni non hanno bisogno di tutte queste accortezze e si possono rimettere velocemente senza aspettare le suonate, in quanto il meccanismo è dotato di un dispositivo che si sincronizza autonomamente. La rimessa rapida delle sfere può essere effettuata anche sugli orologi sprovvisti della suoneria.

 

OROLOGIO DA TAVOLO O A COLONNA

Procedimento:
1) Seguire lo stesso procedimento dell’orologio da parete.
2) Verificare che il piano d’appoggio sia stabile e perfettamente in piano, se necessario livellarlo con pezzetti di legno o di cartone ed evitare che l’orologio venga spostato dalla posizione scelta.

COME REGISTRARE UN OROLOGIO A PENDOLO

Se va avanti
Svitare leggermente la vite sotto il pendolo e provare per circa 24 ore.

Se va indietro
Avvitare leggermente la vite sotto il pendolo e provare per circa 24 ore.
Se non fosse sufficiente, ripetere l’operazione finché non si raggiungerà il risultato voluto.

 

SE SI ROMPE IL VETRO?

Il vetro scalfito o spaccato va immediatamente sostituito per far si che non penetri la polvere o l’acqua. Se l’orologio monta un vetro minerale si consiglia anche la revisione del meccanismo; le schegge potrebbero penetrare attraverso il quadrante e pregiudicare o compromettere il funzionamento dell’orologio.

OROLOGIO SUBACQUEO

Partiamo da un concetto di base: secondo il mio modestissimo parere, fatta eccezione per gli sportivi che praticano immersioni e che devono comunque monitorare i tempi di decompressione, o per quella serie di lavoratori (una minoranza…) che operano in condizioni estreme e necessitano, pertanto, di un riferimento temporale in qualsiasi circostanza, il mio consiglio è quello di togliere l’orologio dal polso in presenza dell’acqua a prescindere dalle tanto abusate reclame apportate delle aziende costruttrici “water resistant”. Personalmente, (nel caso ne possedessi uno…), non mi azzarderei a fare dei rally con un Suv per il semplice fatto che, pur predisposto ad affrontare anche i circuiti più impervi, mi guarderei bene dal metterlo alla prova. Lo stesso dicasi per l’orologio; trovo difatti superfluo entrare nella cabina doccia, in piscina o, ancora peggio, immergersi in mare a volte con modelli particolarmente costosi (la salsedine è quanto di più dannoso possa esserci per il nostro congegno segnatempo). Una delle risposte più frequenti che mi è capitato di ascoltare nel corso di tutti questi anni che pratico la professione è: “il mio è un orologio subacqueo, ci faccio sempre la doccia, non l’ho mai tolto dal braccio e l’acqua non è mai entrata…” Può darsi! In ogni caso andrebbe fatta periodicamente (ogni 1/2 anni circa…) la prova sub in quanto le guarnizioni, la corona, i pulsanti e comunque la cassa stessa dell’orologio sono soggetti ad usura, pertanto l’impermeabilità dello stesso non può essere garantita, soprattutto a decorrere da molto tempo dall’acquisto. Detto questo, gli orologi “water resistant” sottoposti alla classica prova sub che consiste nell’immersione in un apposito contenitore alla pressione di 2 o 3 bar (equivalenti a 20/30 metri), non dovrebbero essere sommersi in quanto, si protetti per gli eventuali schizzi dovuti alle manovalanze quotidiane, ma non abbastanza per resistere alla pressione esercitata dall’acqua ad esempio durante un tuffo in piscina. Il discorso cambia quando l’oggetto è garantito per una tenuta pari o superiore a 10 atmosfere (100 metri con una pressione minima di 12,5 bar), resta il fatto che io terrei sempre in considerazione il discorso fatto all’inizio…

Se si è comunque tentati di mettere alla prova il vostro orologio, abbiate almeno il buon senso di attenervi a questi utili consigli:

  • Evitare qualsiasi contatto con l’acqua a tutti gli orologi che non presentano un’adeguata chiusura ermetica, quindi sprovvisti di corona e fondello a vite.
  • Verificare l’integrità della corona e che sia correttamente avvitata al tubo.
  • Controllare l’usura dei pulsanti, qualora presenti sull’orologio.
  • Controllare l’integrità del vetro, anche le più piccole incrinature possono favorire la penetrazione dell’acqua.
  • Togliere l’orologio se ci sottopone ad una sauna (o qualcosa di simile…), l’elevata temperatura potrebbe dilatare le guarnizioni rendendole inservibili.
  • Verificare la tenuta delle anse e l’integrità del cinturino onde evitare di immergersi per ripescare l’orologio…
  • Accertarsi che l’orologiaio più vicino… non sia chiuso per ferie!
LA PILA NEI MOVIMENTI AL QUARZO

La pila va sostituita o smontata in caso di inutilizzo dell’orologio, in caso contrario potrebbe defluire l’acido in essa contenuto ed ossidare l’intero movimento.

N.B. Ogni 5 o 6 anni è bene far revisionare il vostro orologio. Una buona manutenzione può evitare molte rotture e rallentare l’usura del meccanismo.